venerdì 18 marzo 2022, ore 21

Eduardo SavareseÈ tardi!

La polivalente esclamazione “È tardi!” segna l’inizio e la fine della narrazione di sette tempi di attesa di altrettante eroine del teatro lirico.Seguendo l’intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d’opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, Madama Butterfly, la Contessa mozartiana, Carmen, Elektra,Lucia di Lammermoor e Norma.

Il libro

La polivalente esclamazione “È tardi!” segna l’inizio e la fine della narrazione di sette tempi di attesa di altrettante eroine del teatro lirico.

Seguendo l’intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d’opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, coraggiosa Traviata in attesa della redenzione di Alfredo Germont; Madama Butterfly, “rinnegata e felice” nella devozione assoluta a un distratto ufficiale della marina americana; la Contessa mozartiana, che attende il ritorno alla fedeltà coniugale di un marito fedifrago; Carmen, gitana e sigaraia, alla conquista mortale della libertà di amare chi e quando le aggrada; Elektra, spettrale invenzione straussiana dell’attesa di vendetta matricida; Lucia di Lammermoor, eroina manipolata nel suo amore segreto, che trova posto solo grazie alla pazzia assassina; Norma, la sacerdotessa che viola ogni regola nell’attesa di essere scoperta e sacrificata a causa dell’amore per un nemico. In queste storie l’attesa si trasforma in una tensione spasmodica di tutta l’esistenza a ritrovare e affermare la propria natura. L’attesa è sempre d’amore, infine dell’amore e della cura di se stessi, anche a costo della morte, dal prologo del libro fino agli incontri dell’epilogo, ai suoi applausi finali, in cui le storie delle eroine liriche e le vicende private del narratore s’intrecciano intorno a un unico filo: ogni attesa è la paura e il desiderio, del narratore come di tutti noi, che sia troppo tardi.

L'autore

Eduardo Savarese è magistrato e studioso di diritto internazionale. Ha pubblicato i romanzi Non passare per il sangue (e/o, 2012), Le inutili vergogne(e/o, 2014), Le cose di prima (Minimum fax, 2018) e il saggio-racconto Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma (e/o, 2015). Collabora con Il Foglio e Il Corriere del Mezzogiorno.