La fine dei vandalismi

La fine dei vandalismi
Tom Drury
Ed. NN
Ho finalmente letto “La fine dei vandalismi” di Tom Drury. Come tutti quelli che l’hanno paragonato a Kent Haruf anch’io mi sbagliavo. è vero che le due trilogie condividono l’ambientazione del Midwest americano e la struttura di romanzo corale, ma le scelte che stanno alla base della storia sono completamente diverse. A Grouse County non c’è niente di epico, non ci sono i buoni sentimenti universali che abbiamo trovato e amato a Holt. Grouse County è un posto normale – anche piuttosto bruttino – popolato da persone ordinarie. Dan, Louise, Mary, Tiny, Johnny, Joan non hanno niente di speciale se non il fatto di abitare tutti nel raggio di qualche chilometro.
Perché leggerlo allora? Perché con grande maestria Drury ha costruito un romanzo vero, costellato di piccoli atti d’amore, di coraggio, di vigliaccheria e di meschinità che fanno parte di tutti noi. Perché Grouse County è un posto inventato ma iper-reale, un microcosmo che rappresenta uno spaccato del mondo intero, dove la quotidianità si mescola con il dramma e la bellezza della Vita tutta.
E poi perché i capitoli sulla relazione dolce, tragica e imperfetta di Dan e Louise sono una delle cose più belle che abbia letto ultimamente.
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